Contesto


L´autore

 Alexandre Dumas (père) : (Villers-Cotterets 1803 – Puys 1870) Scrittore francese. A Parigi fu assunto come copista nella cancelleria del duca di Orléans. La notte si applicava allo studio per completare la propria istruzione e si cimentò nel Vaudevill. Successivamente tentò un dramma Christine de Fountainebleau. Il romanzo storico Enrico III e la sua corte riscosse un successo eccezionale. Prese parte all'insurrezione del 1830 e andò in Vandea a organizzarvi la Guardia Nazionale. Del 1831 sono: Napoléon Bonaparte e Anthony. Continuò a improvvisare drammi come La torre di Nesle, Angèle, Don Juan, Kean, M.lle de Belle-Ile; Commedie come Le demoiselle de Saint-Cyr; romanzi come Les Crimes célèbres, I tre moschettieri, il Conte di Montecristo, Il visconte di Bragellonne, La regina Margot, Le chevalier de Maison Rouge, Vent'anni dopo e di viaggio.
Ebbe parecchi collaboratori: Augier, Maquet, Souvrestre, Feuillet, Meurice e l'italiano Fiorentino. Grazie alla protezione del Duca di Montpensier, divenne direttore del Theatre Historique. Dopo la rivoluzione del 1848, fondò i giornali “La liberté” e “Le mois”.
Nel 1845 fondò “Le Mosquetaire” e dal 1857 un altro intitolato “Le Montecristo”. Amico di Garibaldi, soggiornò a Napoli dal 1860 al 1864.


La letteratura del tempo

Come gli altri poeti romantici, Dumas credeva nei principi dell´equitá sociale e dei diritti individuali. Egli tentó di inserire i nelle sue opere teatrali questi ideali, ma andó ben oltre lo scrivere: prese parte attivamente ai moti del 1830, aiutando ad occupare un magazzino polveri a Soissons e organizzando il distaccamento della Guardia Nazionale in Vendea. Incontrando peró molti oppositori, rinunció ad agire contro il volere della maggioranza abbandonando la sua posizione.

Al suo ritorno presso la comunitá letteraria parigina, Dumas scrisse opere teatrali popolari, attingendo per i suoi melodrammi a lavori storici. Intraprese anche la via della letteratura di viaggio, che lo portó anche a fare un viaggio a piedi per il sud della Francia nel 1834 (da cui trasse l´ambientazione per Il Conte di Montecristo). Alla fine degli anni ´30 dell´800, Dumas cominció a scrivere romanzi d´appendice per guadagnarsi da vivere. La sua produzione era rapida ed efficace,al punto da consertigli di portare avanti anche quattro lavori in contemporanea.

Nel 1844, anno di pubblicazione de I tre moschettieri, inizió un altro romanzo a puntate: Il Conte di Montecristo. Continuó a scrivere produttivamente per tutta la vita, fino al 1867. La vita che l´autore ha vissuto é piena e varia quanto quella dei protagonisti dei suoi libri: si lasciava andare a feste, storie d´amore, folli spese. Era peró generoso e forse un po´ troppo liberale per riuscire a risparmiare quanto guadagnava. Nel 1870, quando lo colsero prima un infarto e poi la morte, si ritrovava in difficoltá economiche.

Dumas non disdegnava di trarre spunto da opere altrui, venendo piú volte accusato di plagio. Diverse sono le teorie riguardo la cosiddetta ´Fabbrica Dumas´. C´é chi sostiene, infatti, che egli desse semlicemente un canovaccio a degli autori e facesse loro scrivere per denaro le storie, pubblicandole sotto il suo nome. Altri credono invece che abbia semplicemento reso alla sua maniera storie ispirate a lavori di altri autori o a fatti accaduti realmente.


Tratto da una storia vera?

Il Conte di Montecristo trarrebbe spunto da un aneddoto che Dumas avrebbe letto nelle Mémoires historiques tirés des archives de la police de Paris, una raccolta dei crimini piú intriganti scritta da Jacques Peuchet, un ex archivista della polizia. La storia raccontava che, nel 1807, un uomo di nome François Piçaud si fidanzó con una ricca ragazza, rendendo invidiosi i suoi amici. Uno di questi, Loupian, convinse gli altri a denunciare Piçaud come spia inglese. Pur innocente, Piçaud fu messo in prigione, dove rimase per sette anni. Mentre era rinchiuso, divenne amico di un ricco frate italiano, che lasció al giovane la sua vasta fortuna, con la quale ritornó a Parigi nel 1815. Usando i suoi beni, oltre ad un buon numero di stratagemmi, mise in atto un piano di vendetta contro i suoi detrattori, uccidendone molti. Sebbene questa storia autentica sia simile a quella narrata ne Il Conte di Montecristo, manca la magnificenza organizzata nella grande opera, che risulta quasi melodrammatica. La piú grande dote di Dumas era il saper rendere epiche storie realmente accadute.